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L’antica
moneta tipica delle regioni meridionali di derivazione greca, usata ai tempi
del Regno delle Due Sicilie per lo scambio commerciale viene denominata “tarì”.
Ma da sei mesi, Tarì non indica più solamente una moneta, è simbolo di scambio,
ma uno scambio di cultura e tradizione che 9 persone accumunate dalla stessa
passione vogliono realizzare col pubblico; da sei mesi Tarì è il gruppo formato
da 9 persone che rievocano tramite i loro suoni, le loro voci e le loro danze
quello che è stato il Regno delle Due Sicilie e che spaziano quindi in ogni
stile del genere etnico popolare. Tarì simboleggia il passato, rievoca la
musica popolare di un tempo: rielaborarla e introdurla nel presente
accostandola alla sua continua evoluzione è quello che si propone di fare il
gruppo. Tarì è il nome scelto da Luciano Lentini, uno dei due direttori
artistici del gruppo, che ha conosciuto alcuni ragazzi, tra i 16 e i 17 anni, i
quali, affascinati intensamente dalla musica popolare, si dilettavano coi loro
strumenti e le loro voci: ad essi ha unito il suono della sua chitarra
battente, un’armoniosa voce femminile, una brillante ballerina e un eccezionale
artista negli strumenti a fiato andando così a formare un gruppo che condivide
l’amore per i suoni e le musiche popolari. La vivacità che sprigiona Fortunato
Carone quando è alle prese con la lira e con la chitarra, la tenacia che ha
Antonio Naimo mentre si diverte alle percussioni, la simpatia di Francesco
Giannini che si unisce alla passione dell’organetto e della lira, il carisma
che Giuseppe Mirigliani trasmette con la sua voce e la sua chitarra, l’allegria
di Francesco Portaro che si scatena col basso elettrico, la dolcezza che
Caterina Marino infonde con la sua voce, la grazia della danza che scorre nelle
vene di Maria Assunta Fraietta:tutto ciò messo assieme è una combinazione di
pregi che si svelano durante le esibizioni e che si trasmette nel gruppo stesso
e anche fuori. Tutto è possibile perché curato artisticamente dalla
determinazione, dalla forza e dalla trasparenza di Christian Gara,
polistrumentista che eccede in modo particolare nel gruppo con i
fiati(sassofono, la pipita e duduk). Il gruppo è di formazione recente, nato
sullo splendido Mar Ionio dato che i componenti provengono da Monasterace,
Guardavalle, Santa Caterina e Badolato, ma già sta esordendo con alcuni
inediti: “i Saraceni” rappresenta un vero e proprio pezzo di storia visto che
descrive le incursioni in Calabria da parte di questo popolo durante il periodo
bizantino; “Scindìu la notti” invece è un brano che esprime l’allegria che vige
nel gruppo e la gioia di stare insieme, ma soprattutto richiama l’attenzione
del pubblico ascoltatore, lo elogia e lo invita a divertirsi. Per poter vedere
foto e video dei concerti, tenersi aggiornati sulle le date del gruppo e per
qualsiasi altra informazione è raccomandata la pagina Facebook “Tarì”.
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